COME REALIZZO LE RIBAMBOLE 6: come realizzo le scarpe?

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Siamo all’ultimo passaggio! Infatti, se mi segui, ti sarai divertita/o a cercare una bambola da trasformare, l’avrai lavata, struccata, ridipinta, magari già vestita e ora ti mancano le scarpe. Che nel caso di queste bambole potrebbe essere un problema, dato che, una volta tolte le scarpe originali, se ne vanno anche i piedi!

Ci sono diversi modi per poter realizzare le scarpe di una bambola modello bratz.

Io li ho sperimentati un po’ tutti e per ora mi sono soffermata su uno solamente. Te li illustro tutti, spero il più chiaramente possibile e come sempre, il mio invito è quello di provare e riprovare finché trovi quello che ti soddisfa di più!

Tecnica 1: MODELLARE

Materiale: amido di mais, silicone, colori acrilici, vaselina.

Questa è la mia tecnica preferita, ovvero un impasto di silicone (facilmente reperibile in ferramenta o nei negozi faidate), colore acrilico e amido di mais. Il silicone si può trovare sia bianco che trasparente, per quanto mi riguarda è indifferente, poiché l’aggiunta del colore rende comunque l’impasto colorato.

Il colore va aggiunto in fase di impasto, poiché sul silicone asciutto questo crea una pellicola che solo in un primo momento aderisce al materiale, per poi staccarsi. Mi hanno fatto notare che esiste un silicone che si può dipingere, ma non l’ho ancora provato.

Procedimento: prendi una ciotolina e versa del silicone, una goccia del colore che hai scelto per le tue scarpe e mescola con una spatolina. Quando il colore è amalgamato, aggiungi l’amido di mais e lavoralo sempre con una spatolina finché ti sembra della consistenza adatta per essere lavorato, ovvero che non si appiccichi alle mani ma sia una pasta morbida, molto simile al pongo.

A differenza del pongo però, asciuga abbastanza in fretta e non è più recuperabile, per cui velocemente andrà modellato sulle gambe della bambola.

Quindi ungi le gambe della bambola con la vaselina (altrimenti, una volta asciutte, le scarpe non si staccheranno più!), e fai due rotolini di pasta. Infila ciascun rotolino per gamba, decidendo a che altezza del polpaccio termineranno le scarpe (possono essere scarponcini o stivali). Quindi lavora la forma dei piedi.  Qui i tentativi sono infiniti prima di arrivare ad un risultato soddisfacente!

Una variante della lavorazione del silicone è quello di immergerlo in una ciotolina di acqua e detersivo per i piatti, si ottiene così una miscela scivolosa che preserva le mani dall’attaccatura del silicone, veramente fastidioso poi da togliere. Nel caso di mani impiastricciate, non usare l’acqua ma toglilo prima con la spatolina, o con lo scottex e solo come ultimo passaggio con acqua e sapone.

C’è chi consiglia i guanti, per preservare giustamente le mani, ma personalmente non riesco a lavorare bene.

Vantaggi: buon controllo nella lavorazione

Svantaggi: il silicone asciuga abbastanza in fretta, per cui c’è poco tempo per realizzare le scarpe.

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Questo metodo poi, consente di realizzare scarponcini o stivali, difficilmente si riescono a realizzare scarpe basse poiché non si ha abbastanza “aggancio” alle gambe. Una soluzione che si può adottare è quella di pensare alla parte superiore (che sale sulla gamba) come ad un calzino. Difficilmente però, almeno per me, è realizzabile il solo piede “in aggiunta” alla gamba. Ma ci sto lavorando…ti farò sapere!

 

Tecnica 2: IL CALCO

Materiale: silicone, colla a caldo, colori acrilici, vaselina, un paio di piedi/scarpe originali, scatolina di plastica, spatolina.

Procedimento: in una scatolina di plastica abbastanza profonda (io uso quella della robiola), versa un impasto di silicone e amido di mais che avrai precedentemente impastato (come nella tecnica precedente). Mentre è ancora morbido, immergi le scarpe originali dopo averle spalmate in ogni loro parte con la vaselina. Immergile a rovescio, in modo da vedere le piante dei piedi.

Attendi che il silicone si asciughi e togli le scarpe.

Ora, con la colla a caldo riempi lo spazio lasciato dalle scarpe che hai tolto. Riempi bene, magari mescola con uno stuzzicadenti in modo da far uscire tutta l’aria ed evitare che rimangano delle bolle. Una volta asciugata la colla, estrai i due calchi delle scarpe. Potranno essere irregolari, quindi puoi lavorarle con un accendino in modo da colare le sbavature. Con i colori acrilici puoi quindi colorare le scarpe o i piedi, così terminati.

La sfida è riuscire ad ottenere un attacco alla gamba della bambola che sia efficace, io ho provato e riprovato il calco più volte ma ancora non sono soddisfatta del risultato

Variante: invece di colorarle, le nuove scarpe possono essere rivestite con della stoffa, vi segnalo questa artista e il suo tutorial, molto elaborato ma il risultato è meraviglioso!

Un’altra variante riguarda il materiale: esistono in commercio paste specifiche per ottenere calchi con cui realizzare piccoli oggetti in silicone (si entra nel mondo di chi crea miniature). Personalmente ho acquistato un prodotto simile ma non l’ho ancora provato, appena farò un tentativo scriverò com’è andata.

Vantaggi: maggior precisione nella similitudine tra i due piedi/scarpe. Si riescono a realizzare i piedi nudi! Occorre un po’ di tempo per scegliere il colore giusto, ovvero uguale alla carnagione della bambola, ma così facendo può indossare ciabatte, ballerine, sandali e non solo scarponcini!

Svantaggi: bolle d’aria, numerosi passaggi e non sempre l’attacco alle gambe viene bene

Tecnica 3: PASTA MODELLABILE

Materiale: pasta modellabile di origine plastica tipo questa, vasellina

Procedimento: una volta estratta la pasta dal suo contenitore si procede a modellarla sulle gambe, usando sempre della vaselina perché non si appiccichi alla gamba della bambola. Asciuga in fretta ma non in fretta come il silicone, per cui concede un po’ più tempo per la lavorazione.

Vantaggi: molto veloce

Svantaggi: metodo costoso, colori limitati e già predisposti (per quel che mi riguarda troppo brillanti)

Tecnica 4, che è più una soluzione: MANTENERE LE SCARPE ORIGINALI

Infine c’è chi utilizza le scarpe originali e le lavora, magari toglie il tacco e riesce ad appiattirlo, colando la plastica ma personalmente, trovo la cosa alquanto tossica, oltre al fatto che non m sembra venga un bel lavoro! Nella marea di modelli comunque, esistono scarpe originali non imbarazzanti (ovvero zeppate o con tacchi vertiginosi) che possono comunque essere adatte alla nostra bambola nuova!

Aspetto di sapere se farai dei tentativi e quale ti sembra il metodo migliore! Buon lavoro e buon divertimento!!

p.s. : per il link che ti ho lasciato non ho nessun accordo con aziende e/o persone che vendono e/o sponsorizzano i prodotti che ti presento

COME REALIZZO LE RIBAMBOLE 5: come le vesto?

ribamboleSe mi hai seguita fin qui con la tua bambola da rifare, ovvero trovata, ripulita, cancellata e ridipinta, possiamo passare a rivestirla! Sì perché non so a te, ma a me i vestitini delle bambole tipo bratz suonano un po’ come un invito alla provocazione che poco mi pare adatto ad una bambina reale, e non solo ad una bambina forse!

Questa parte è un po’ difficile da spiegare…nel senso che, veramente, è un work in progress anche per me! Non so cucire, o meglio cucio come posso, sulla base di intuito e qualche consiglio di mia mamma. Dovrei anche avere, da qualche parte nel cervello, qualcosa che assomigli a delle nozioni di cucito base, apprese in un corso di cucito per principianti seguito un po’ di tempo fa…quando rimpinzavo il mio tempo libero con la qualunque! Purtroppo, complici forse i troppi impegni e una tesi da scrivere, di quel corso ricordo poco, pochissimo e mi riprometto, prima o poi, di rimettermici…

Nel frattempo, cosa ho fatto con le Ribambole? Ho chiesto aiuto!

A mamma ed una cara amica, Sandra, chiedo di realizzare golfini e coprispalle con la tecnica della maglia e dell’uncinetto. A Vanessa invece, mia vicina di un tempo, commissiono piccoli abiti in stoffa: vestiti, pantaloni e pantaloncini. E per finire, non posso dimenticare anche Francesca, che realizza delle perfette asole per i bottoni degli abiti. Come potrai capire ho una piccola squadra che mi supporta e si diverte con me! Inizialmente consegnavo loro stoffe e filati, qualche bozzetto e delle idee…poi piano piano ho smesso di farlo, qualche volta consegno loro solo la Ribambola pronta per essere vestita e mi gusto la sorpresa di vedere cos’hanno confezionato a partire dalla loro fantasia.

Per quel che mi riguarda, ad oggi, mi sto specializzando in scamiciati, che a volte mi diverto a dipingere  a mano. Oltre a questo non mi sento proprio di poter insegnare nulla! Piuttosto ti posso dare degli spunti, quindi eccoli:

Materiali: usato, usato e ancora usato!

Come per le bambole io ho fatto questa scelta: riutilizzarePer cui se non ho già in casa pezzi di stoffa recuperati da qualche abito smesso o da campionari di arredamento che conservo dal mio vecchio lavoro (facevo l’arredatrice), ho acquistato al mercatino dell’usato qualche abito dalle fantasie molto piccole adatto a realizzare gli abiti delle Ribambole (in particolare, fruga nel reparto bambina 0-3).  Una cosa straordinaria che mia mamma riesce a fare poi, è recuperare calzini! Pantaloni e felpe provengono spesso da un calzino smesso…prometto che ne farò un tutorial!

Tecniche

Come sopra avari letto, chi sono io per insegnare a cucire? Però posso darti qualche link utile!  E se non sai già cucire o lavorare a maglia/uncinetto, datti l’opportunità di imparare qualcosa di nuovo come sto facendo io (ci provo!). Dopo aver esplorato un po’ il web ho trovato questi LINK UTILI che mi hanno aiutato ad iniziare.

Per le misure precise, adatte ad una bambola tipo Bratz, ti lascio il link di un’artista americana. Offre misure (in pollici, non in centimetri!) nonché cartamodelli e tutorial semplici per realizzare abiti in stoffa e molto altro, per bambole tipo bratz e non solo (fidati, ci sono riuscita anch’io!): Grace Filled Hands.

La seconda artista, famosissima ormai nel campo delle bratz ridipinte, che forse ha proprio il merito di aver diffuso questo modo di recuperare le bambole, è Sonia Singh che nel suo negozio Etsy offre tutorial per realizzare abiti e maglioncini con il lavoro all’uncinetto e a maglia, oltre alle bambole stesse, ovviamente:Tree Change Dolls.

Per entrambe ti consiglio poi di visitare siti e pagine, per scoprire due artiste straordinarie!

Forza allora, recupera qualche scampolo e vestiamo questa bambola…magari sai già cucire, chissà che capolavoro ne farai! Se ti fa piacere mandami qualche foto! E nel prossimo post penseremo alle scarpe!

P.S. Gli abiti non devono essere perfetti! E soprattutto se stai realizzando una bambola con la tua bimba, non è detto che si debba per forza cucire…ricordi quando da piccola, ti improvvisavi stilista con pezzi di stoffa recuperata e qualche spillo? O la pinzatrice? O la colla a caldo? Vale tutto! Divertiti!

COME REALIZZO LE RIBAMBOLE 4: come le ridipingo?

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A questo punto, dopo aver recuperato una o più bambole , lavate e profumate e aver tolto quegli occhi , puoi finalmente divertirti a darle un nuovo volto.

Non ho chissà che cosa da insegnarti, posso solo raccontarti che cosa utilizzo e come faccio io, senza pretesa che questo sia l’unico modo per creare nuove bambole…anzi!Il mondo è pieno di altri modi e strumenti da usare che io stessa sto ancora esplorando.

Il consiglio che posso darti è leggere questo post, trovare qualche ispirazione e partire con un tuo modo di lavorare.

Quindi, andiamo con ordine, partendo dai materiali.

Colori e pennelli

Per quanto riguarda i colori ho sin dall’ inizio utilizzato i colori acrilici: asciugano in fretta ed essendo resistenti all’ acqua, una pennellata può sovrapporsi all’ altra senza che il colore sottostante si sciolga e “rovini” il precedente.  Ciò significa che se da un lato è molto difficile creare delle sfumature, soprattutto su superfici piccolissime, è anche facile coprire eventuali sbavature sovrapponendo colore su colore. Sulla marca dei colori c’è un mondo da scoprire. Avendone una buona scorta già in casa, non ho ancora acquistato colori nuovi ma ho testato ciò di cui già disponevo. Si tratta di colori acrilici professionali, che avevo per realizzare illustrazioni sulla carta, per cui non economici ma nemmeno eccessivamente costosi.

Come tutti gli strumenti, vanno un po’ conosciuti: se non hai mai usato i colori acrilici ti consiglio di provarli prima sulla carta, ma anche su altre superfici: uno dei loro pregi è che hanno una buona presa ovunque.

Ai colori “ a pennello” affianco poi qualche pastello in polvere (anche qui si tratta di colori professionali) che mi consente di realizzare qualche sfumatura soprattutto nella realizzazione degli occhi e delle guance.

I pennelli, come immaginerai, sono i più piccoli che si possono trovare: punta rotonda, pelo morbido, misura 00, 0 e 1.

Considera che comunque sarà la tua mano ad utilizzarli, con la sua presa più o meno delicata, tremolante o decisa, veloce o lenta…che chiama quindi un pennello ideale che sta a te scovare provando e riprovandone di diverso tipo. L’unico consiglio che mi sento di darti è investire tempo, per provare, piuttosto che soldi, per acquistare pennelli e stra-costosi: gran parte dei pennelli che uso erano un 3,4 , 7 o più a cui ho tagliato i peli in eccesso!

Altro unico materiale che può risultare utile è una vernice, da stendere sul colore. Questa garantisce una maggiore resistenza all’ acqua, perché si sa che una bambola, almeno una volta nella vita, merita un bel bagno o una nuotata in piscina! Ricorda comunque che la resistenza, purtroppo, non potrà mai essere quella delle vernici industriali con cui la bambola è stata originariamente realizzata. Se questo è un peccato, può però anche significare che ad un certo punto della sua vita, a questa bambola andrà regalato un faccino nuovo ancora una volta! Per la vernice ho fatto, anche qui, alcuni tentativi e ad oggi, la migliore soluzione è una vernice opaca pensata proprio per i colori acrilici.

La tecnica

Se ami dipingere cose piccolissime, e soprattutto volti (come il mio caso), allora questa è la tua attività creativa per eccellenza!

Ora ti illustrerò le fasi che seguo io per realizzare una Ribambola, ma ti ripeto: sperimenta e trova un tuo modo per realizzare le tue bambole!

  1. Fai qualche esercizio su carta, soprattutto per gli occhi: prendi spunto da qualche foto e copia un po’ di occhi, studiane la struttura, i colori. Parti da un grande formato (più o meno quello reale) per poi ridurli sempre di più, sino alla grandezza che andrà poi realizzata sulla bambola; esercitati a realizzarli in coppia: gli occhi sono due!

  2. Gli occhi: io realizzo prima un leggerissimo schizzo a matita delle dimensioni, soprattutto per controllare che vengano della stessa grandezza e ben posizionati. Procedo poi con il dipingere l’intera superficie totalmente di bianco, quindi sopra realizzo l’ iride colorata, talvolta usando anche un pastello per realizzare qualche sfumatura, la pupilla, le palpebre (studiando un colore simile a quello della pelle della bambola) e quindi aggiungo uno o due puntini bianchi per renderli “vivi”.

  3. Le sopracciglia sono fondamentali per dare espressione a volto: la loro inclinazione decide se la tua bambola è felice, triste, preoccupata, malinconica, tranquilla, pensierosa, arrabbiata… Per questo motivo, qui spesso faccio e disfo: dopo una leggerissima traccia a matita, realizzo le sopracciglia con piccolissimi segni di pennello. Lascio la bambola per qualche ora e poi torno a guardarla, e decido se lasciare o rifare daccapo.

  4. Le labbra: sono abbastanza semplici da realizzare e puoi decidere se sfruttare la fessura tra labbro superiore e labbro inferiore, dipingendo qualche dentino.

  5. I “segni particolari”: intendo guance e lentiggini. Con i pasetlli utilizzo una quantità piccolissima di polvere che con il dito distribuisco sulle guance, dando così più morbidezza al volto. Talvolta aggiungo anche alcune, o molte, lentiggini. Inizialmente non riuscivo ad uscirne, per cui spargevo lentiggini su ogni Ribambola…ma poi mi sono guardata intorno, e le bambine vere non hanno sempre le lentiggini! Anzi! Ma quanto abbiamo, nella mente, un’immagine di bambola dai capelli rossi, magari raccolti in due trecce e rispettive lentiggini?!

Infine, realizzato tutto questo, stendo un delicatissimo velo di vernice. Sulle labbra stendo anche un secondo strato: essendo la parte più sporgente del volto, ho notato che spesso si rovinano prima del resto. Poi, faccio una prova di resistenza, immergendo la bambola in acqua e sapone per 15/20 minuti, per controllare che il tutto rimanga.

Consigli

Sono convinta che questa sia la fase più bella, per cui divertiti! Ed è la fase in cui io faccio e disfo di più: quando ridipingo una nuova Ribambola  non è detto che mi convinca subito, spesso ho dipinto bambole fin all’ ultimo dettaglio per poi, magari qualche giorno dopo, sentire che quello non era il suo faccino: il colore degli occhi, la forma delle labbra…qualcosa andava cambiato, per cui riprendo l’acetone, cancello tutto e riparto. Talvolta è il faccino sbagliato, talvolta ci sono errori tecnici che non sopporto di lasciare (questo accade molto spesso), in ogni caso mi lascio il tempo di capire, o meglio, sentire, se sono riuscita a dare un’anima a quel pezzo di plastica da recuperare. Per cui il mio secondo consiglio è questo: datti tempo!

Colleziona facce! Quando ho iniziato a realizzare le Ribambole, dopo qualche tentativo lasciato al caso, ho attinto da un mio archivio di ispirazioni: ho una cartellina in cui conservo foto e ritagli di volti, alcuni conosciuti, altri no, e poi mi sono creata questa cosa qui su pinterest, che alimento costantemente di nuovi spunti. La cosa difficile è scovare volti non troppo ritoccati (che nel web e nelle riviste abbondano!) ma cercare facce di piccole persone reali! In questo caso, ben vengano foto di bimbe e bimbi veri che conosci!

3. COME REALIZZO LE RIBAMBOLE 3: come tolgo occhi e bocca?

E siamo al terzo post sul come realizzo le mie Ribambole! Credo sia il primo passaggio dove finalmente si passa all’azione: togliere occhi, sopraccigli, bocca e altre possibili “cose” disegnate sulle bambole originariamente (qualche neo, ad esempio).

Se non sai come sono arrivata fin qui puoi leggere i post precedenti, in cui ti spiego dove trovo le bambole da ridipingere (qui) e come le ripulisco per bene (qui).

Se invece mi hai seguito fin qui, avrai la tua bambola ben pulita e profumata, pronta per essere privata del suo volto originario alquanto ammiccante.

Non vi nascondo la soddisfazione di ripulire per bene questi visini, per iniziare ad intravvedere la possibilità di un nuovo sguardo, più vicino alle bambine e ai bambini reali che con loro giocheranno.

I materiali utili

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Innanzitutto ecco i materiali che io utilizzo, o per lo meno che sto utilizzando finora: sperimento in continuazione per cui chissà che non trovi altri modi per ottenere risultati sempre più soddisfacenti!

I materiali che impiego in questa fase sono sostanzialmente tre:

  1. acetone per togliere lo smalto dalle unghie, preferibilmente atossico

  2. olio vegetale (d’oliva o mandorla)

  3. batuffoli di cotone (in numero abbondante)

Possono servire anche degli stuzzicadenti  e dello skotch.

La tecnica

Cancellare gli occhi di una bambola

Gli occhi e le sopracciglia sono la parte più facile da togliere: essendo dipinti su una superficie liscia la mano scorre con facilità. Questo avviene in particolar modo se anziché una Bratz, si ha per le mani una MoxieGirlz.

Prendi un batuffolo di cotone e imbevilo di olio, quindi spalmalo per bene su tutto il viso della bambola

Prendi un secondo batuffolo di cotone e imbevilo di acetone, quindi inizia da un occhio: con movimenti semi-circolari passa sull’occhio, facendo pressione come se stessi scavando. Non andare mai oltre lo spazio dell’occhio: il batuffolo di cotone porterebbe in giro l’inchiostro dell’occhio per il volto e, specialmente sui volti dai colori chiari, risulterebbe molto difficile da far sparire completamente.

Quando ti sembra che non accada nulla, ripassa con un po’ di olio (sempre utilizzando il cotone) e quindi torna con l’acetone: premi e scava, premi e scava, pian pianino l’inchiostro cede.

Terminato un occhio passa all’altro.

Cancellare le labbra di una bambola

Le labbra sono leggermente più impegnative, sono infatti dipinte su una superficie meno liscia, per cui una volta tolta la parte più esposta (nello stesso modo in cui hai tolto gli occhi), puoi utilizzare uno stuzzicadenti da sovrapporre al batuffolo di cotone imbevuto di alcol e andare a scavare nella fessura. Anche qui potrebbe servire qualche passaggio ripetuto di olio e acetone.

Talvolta le labbra non spariscono del tutto: nella fessura o ai lati, l’inchiostro non ne vuole sapere di andarsene. Non preoccuparti: possono essere piccoli residui a cui sovrapporre il colore senza problemi.

Può essere che alcune bambole siano più o meno cosparse di brillantini (ebbene sì, anche quelli!). Un metodo per toglierli è utilizzare un pezzetto di skotch molto adesivo: applicalo sui brillantini, premi forte e lascialo agire qualche minuto. Poi toglilo lentamente: si porterà via anche i brillantini. Se non funziona subito prova e riprova!

Consigli

Non risparmiare sul prezzo dell’acetone: un acetone conveniente spesso è di scarsa qualità. Io non me ne intendo per l’uso classico: non uso smalto per unghie, per cui ne ho sperimentati alcuni solo per lavorare con le bambole. Risparmiando, ovvero scegliendo l’acetone del discount, il processo di cancellazione è molto più lungo, quindi si consuma più prodotto e talvolta con risultati non proprio ottimi. Spendendo qualcosina in più, approdando quindi su alcune marche più conosciute (comunque mai superando i 7 euro) il procedimento è più spedito e dà anche maggiori soddisfazioni!

Non confondere i batuffoli di olio e acetone (io uso colori diversi quando me ne ricordo).

Non usare l’acetone su altre parti del corpo della bambola, in particolar modo sul torace che è fatto di plastica dura anziché morbida, e la rovinerebbe!

Grazie per aver letto fin qui, per qualsiasi domanda scrivimi…e raccontami se hai provato, come sta andando! Nel prossimo post si dipinge!

Come realizzo le Ribambole 2: bambole pulite e profumate.

bambole pulite e profumate (2)

Questo post è il secondo che riguarda il come realizzo le mie Ribambole.  Spero troverai buoni consigli e ispirazioni per realizzarne qualcuna. Se hai perso la prima puntata, ovvero dove trovo le bambole da ridipingere, puoi arrivarci da qui.

Se mi stai seguendo e ti sei procurata/o una bambola che vuoi ridipingere, procediamo!

Una bambola pulita e profumata

Prima di prendere pennelli e colori, occorre che la nostra bambola sia ben pulita: oltre ad un aspetto igienico, il colore potrebbe non attaccare bene su di una superficie plastica che è stata abbandonata alla polvere per mesi o persino anni.

Come puoi immaginare si tratta di una fase abbastanza breve e intuitiva: laviamo questa bambola con acqua e sapone.

Ovviamente l’intensità del lavaggio dipenderà dallo stato in cui versa la bambola: ho recuperato bambole che sembravano nuove, altre meno e ancora alcune che invece ho tenuto in un sacchetto ben chiuso fino a quando mi sono servite, date le loro condizioni alquanto compromesse!

Una volta tolti i vestiti (che puoi conservare, buttare o rivendere, (perché esiste un acquirente anche per questi vestiti, credici!) e sciolta l’eventuale pettinatura originale o meno, io procedo con alcuni step che ti elenco qui sotto. Sono passaggi che per me hanno un ordine sensato ma nulla ti vieta di inventare un tuo modo di lavorare: la creatività trova spazio anche qui!

Ciò che ti serve per questo passaggio è: una bacinella d’acqua tiepida, una spugna leggermente abrasiva, sgrassatore da cucina, acqua corrente, ammorbidente, pettine, forbici.

Dunque, il mio consiglio è di procedere così:

  1. immergi la bambola in acqua tiepida e dopo averla lasciata un po’ in ammollo, strofina il corpo con spugna e sapone (uso lo sgrassatore da cucina, ma non in dose elevata, anzi, ne basta pochissimo). Ti consiglio, in particolare, di strofinare bene il retro della nuca della bambola, sotto l’attaccatura dei capelli: è una zona che ho notato essere mediamente più impolverata. Alcune bambole possono avere delle macchie particolari, come ad esempio qualche segno di penna biro, o magari essere cosparse di brillantini. Nel primo caso puoi utilizzare un batuffolo di cotone imbevuto di alcol. Nel secondo, ho notato che la maggior parte dei brillantini si possono togliere utilizzando lo skotch. Attaccando e staccando sulla parte interessata un pezzetto di skotch questo dovrebbe riuscire a portarsi via un bel po’ di brillantini;

  2. risciacqua bene e passiamo ad occuparci del capelli.

Capelli come nuovi

Lo stato dei capelli di una bambola può variare dall’essere praticamente intoccato (liscio lucido), all’averne passate tante (crespo intricato) per cui il trattamento chiede di essere diverso. In entrambi i casi la prima cosa da fare è immergere la bambola in acqua tiepida con un goccio di ammorbidente. Puoi usare anche il balsamo, ma con l’ammorbidente si hanno migliori risultati, a mio parere. In questo caso ti consiglio dei guanti: può essere piacevole la sensazione setosa sulla pelle lascia dall’ammorbidente ma non credo sia proprio sana! Per i capelli quindi i passaggi che ti consiglio sono:

  1. lascia in ammollo in acqua e ammorbidente dalle 8 alle 12 ore;

  2. risciacqua abbondantemente: l’ammorbidente ha una presa aggressiva per cui, oltre ad usarne pochissimo, va sciacquato con estrema cura. Mentre sciacqui usa un pettine, che ti permette di togliere i nodi ed eventualmente, una forbice per risolvere l’indistricabile. In questa fase solitamente, io decido anche che lunghezza voglio dare ai capelli, per cui vado di taglio senza pietà! Normalmente queste bambole hanno molti, moltissimi capelli, per cui divertiti!! Una delle possibilità che ti ritroverai è una bambola con capelli tagliati sulla base della pettinatura, per cui, una volta sciolti, non avranno molto senso: con pazienza, credici, riuscirai a darle un taglio giusto e soprattutto originale!

  1. Capelli molto rovinati e crespi, possono comunque rimanere tali dopo questa fase, per cui puoi procedere in questo modo: alternare ad un’insaponatura di ammorbidente un risciacquo di acqua corrente molto fredda. Non funziona? Alterna insaponatura e risciacquo con acqua corrente molto calda. Pettinata dopo pettinata dovrebbero migliorare. Potrebbero volerci più passaggi. In alcuni casi i capelli della bambola non si domano, a questo punto perché non lasciarli così? Potrebbe essere che questo look la renda particolare!

Ora la bambola è pronta: una bambola lavata, profumata, con i capelli ben pettinati da far asciugare naturalmente al sole e all’aria: non usare il phon!

Non ti resta che procedere al terzo passaggio: togliere i tratti del viso esistente…clicca qui se vuoi proseguire con i lavori! 

Consigli 

Se hai bambini piccoli che possono altamente compromettere la tua attività creativa, ti consiglio di farli partecipare: questa è la fase in cui il loro aiuto può essere più che valido. Amano l’acqua e non c’è nulla che li coinvolga più che piccoli compiti da portare a termine. Per cui, predisposta la bacinella d’acqua, il sapone e la spugna lascia loro campo libero (puoi usare il normale sapone per le mani).

Questa attività può impegnarli anche più di quanto pensi!

p.s. Due cose agevolano il tutto: che sia estate, per cui l’acqua ed eventuale disastro asciugheranno in fretta, e che il soggetto in questione sia femmina (per quanto ne dicano le teorie psico-socio-pedagogiche sull’inesistenza delle predisposizioni…).

come realizzo le Ribambole 1: dove le trovo?

Apro con questo post una sezione dedicata al come realizzo le mie RibamboleCiò che faccio è il frutto di esperimenti, nati dal mio ingegno o dalla traduzione, sempre un po’ approssimativa, di tutorial e/o guide in lingua soprattutto inglese che ho trovato e trovo nel web.

In questo post vi racconto come e dove trovo le bambole da ridipingere.

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Quando ho scoperto nel web questa tecnica volevo immediatamente provare a ridipingere una bambola: subito! Ma nei miei armadi abitano solo poche Barbie, sopravvissute ad anni di giochi e che il mio affetto per loro non mi avrebbe MAI permesso di cancellare. Inoltre questa tipologia di bambole ( ovvero le Bratz prodotte dalla MGA), hanno un viso più largo che capirete, è molto più facile da ridipingere rispetto al piccolo viso di una Barbie!

Prima di darmi alla ricerca ho cercato di capire quanto queste Bratz siano state diffuse: come detto sopra, anagraficamente appartengo a quella comunità che ha giocato con le Barbie prima che avessero delle concorrenti (se non la povera Tanya certo ma insomma, non c’era paragone con quella sua plastica vuota…). Ho chiesto a ragazze più giovani, ho spulciato un po’ nel web e ho capito che la diffusione c’è stata, anzi, ho scoperto che queste Bratz hanno venduto più delle Barbie! Per cui, a rigor di logica, ho pensato, i mercatini dell’usato dovrebbero traboccare di queste bambole! Mi sono quindi data alla ricerca, ma devo dire, sono rimasta delusa. Ne ho trovate poche, spesso ad un costo eccessivo per l’uso che intendevo farne.

L’idea che mi son fatta è che i mercatini dell’usato italiani non assomigliano a quelli di altri paesi. Nei mercatini italiani non troverai mai qualcosa di rotto, usato sì, ma in buone, buonissime condizioni e quindi ad un prezzo certo conveniente ma non stracciato. A me non interessano abiti e scarpe, graffi e capelli tagliati non costituiscono un problema per cui non ho ancora trovato molte bambole nei mercatini fisici.  Ho anche pensato che trattandosi di una bambola più recente rispetto alla Barbie, dovrà forse ancora approdare in massa nei mercatini dell’usato: bisognerà aspettare che le attuali 25enni escano di casa o comunque decidano che è venuto il momento di liberarsene? Chissà!

Nel frattempo ho esplorato il web, abbandonando almeno per il momento quel bel passatempo che amo, ovvero esplorare i mercatini dell’usato e darmi una scusa plausibile per acquistare cose vecchie e inutili.

Piattaforme di vendita/acquisto italiane e internazionali mi hanno decisamente risolto il problema, anche qui vale un po’ lo stesso discorso: i venditori italiani mettono in vendita solo pezzi in buono/buonissimo stato per cui il prezzo aumenta. Nei paesi anglosassoni la cosa cambia: sempre più spesso (e credo proprio per il diffondersi del restyling che hanno alla base proprio le Bratz), si trovano singole o lotti di bambole nude, senza scarpe, anche molto rovinate, per pochi centesimi l’una. Certo si presenta il costo della spedizione ma a conti fatti, le bambole vengono a costare poco, considerando anche le spese di spedizione incluse. Non solo: così facendo non ci si ritrova, come la sottoscritta, un cassetto stracolmo di vestitini succinti, scarpette e stivali da drag queen!

Ho anche scoperto un’altra tipologia di bambole, sempre prodotte dalla MGA, ovvero le Moxie Girlz, una versione delle prime forse più aggraziata, decisamente più proporzionata e che si presta molto bene al lavoro di restyling. In Italia, di questa tipologia, non ne ho mai trovate: ho notato che anche nuove, sugli scaffali dei grandi ipermercati e/o catene di giocattoli sono rare da trovare. Sul web, e soprattutto da venditori del Regno Unito, se ne trovano invece molte di usate, leggermente più costose delle Bratz ma sempre ad un costo ragionevole.

Queste due tipologie di bambola non hanno piedi, o meglio, i piedi sono le scarpe, per cui il restyling prevede anche un lavoro di creazione delle calzature che possono essere fisse o sfilabili: di questo vi parlerò in un post dedicato.

Per finire, esiste una terza tipologia di bambola che mi sembra prestarsi bene a questo lavoro: ne ho trovate un paio nei mercatini fisici ma non so come si chiamino! Sono della Mattel, hanno un viso abbastanza carino, nulla di originale comunque. La loro particolarità è che hanno i piedi appiattiti, per cui si prestano bene per vestire delle scarpe tipo ballerine o ciabattine, cosa un po’ difficile invece per le Bratz e le Moxie Girlz.

Per cui se stai cercando una bratz da ridipingere ti consiglio di cercare direttamente sul web (in particolare su ebay, magari partecipando a qualche asta indetta da un venditore del Regno Unito).

Se invece, appartieni a quella generazione che con le Bratz ha giocato, e ne ha collezionate tante, tantissime e le tieni lì, in quello scatolone e ne sei affezionata ma poi neanche tanto, anzi, quasi quasi vorresti liberartene in modo creativo, mettiti al lavoro! Qui e qui trovi gli step successivi.

Se invece, l’introduzione è questa ma la parte creativa non ti interessa contattami, potrei essere interessata ad una tua offerta di vendita!

p.s. Per essere chiari: non ho alcun tipo di contatto/accordo o altro con MGA o qualsiasi altra ditta che produce le bambole che utilizzo per la mia attività.